Viola 467
Forse è arrivato
Il momento di parafrasare
Un detto antico
E buttare nel tritacarne
Tutto il ciarpame
Non esoterico
Che la mente brillante
Ha partorito
Senza anestesia.
Dobbiamo regredire,
tornare bambini,
amare tutti
come caramelle col miele
ciambelle col buco
e gelato alla panna.
Ma il peluche penzola
Come un ragno
Dietro il lunotto
Di una mercedes
E l'orso cane
È mollemente adagiato
Sulla mensola
del portabagagli.
La Tau non c'è
Come ormai più nulla
Di francescano
Nemmeno il nome
Che vorrei tenere
E cancellare il primo,
sono fisime? Chi sa,
ma è difficile crescere
e solo il camaleonte
può mutar pelle
con disinvoltura.
Firenze 28.9.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
