Tombolo

02.02.2023

Hai goduto nella sera

Come meretrice di sogni

E in quel buio hai donato

Le tue viscere senza ritegno.

Sei nata alla morte dell'anima

In una strana malinconia sommersa

Di questa primavera

Ridotta all'osso di seppia

Della razionale pulsione

Di sinapsi impazzite

Resta sempre nell'ombra

finchè dura

il parto infinito di te

Ti riveli nella luce

Delle tue pupille smarrite

In ogni pensiero

che muore in un gemito

hai lasciato le sue vesti

nel lastrico ovattato

di pietre laviche

L'altare del Buddha è caduto

Lasciando spazi di eros

Incastrati in balle

di fieno oscillanti

che carezzano il tuo culo

di marmo duro

e molle farina di pane

dei forni dei tuoi avi.

Firenze 1.4.06 (Raccolta Il Vuoto)