Sottolineature
Marisa è vicina al momento
Di cadere leggera
Nella piscina blu,
dove la bambina sta ritta
verso il muso del maremmano
che odia cordialmente
la mandria di pecore
che scampana tutte le sante mattine.
Leo si rizza in tutta la sua grandezza
E i muscoli del collo
Guizzano per ululati continui,
scappa la veneziana
che ha paura anche dei gatti
ma scruta con voluttà
il momento di entrare nel gruppo
delle tante donne infilzate
dall'effluvio del parmigiano reggiano.
Anche il cocomero fa la sua parte
Bagnando il desco della cena d'addio
Ma non c'erano lagrime
A ridare colore all'ambiente,
ma solo sfottò contenuti.
Ora mi profilo e mi candido
A nuove emozioni
Anche perché quel buio idiota
Mi ha impedito di accendere le luci
Che avrei voluto.
Non ci sono cinghiali da arrotare
E il marocchino berbero
Si profonde in inchini da marionetta.
Gli dovevo due soldi di favore
E quattro per i sorrisi
Alla fine ne ho guadagnati cinque
Ma il padrone non aveva il tono
Di chi è molto contento.
Firenze 28.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
