Piatti e piattole
Belle le molecole del pensiero
Quando riflettono
Le nostre voglie,
come i limoni amari
dell'orto della falsa
spontaneità.
Sta con la vita in bilico
Lo straniero nero e avvizzito
Sotto le rocce e nelle docce.
Scivola l'acqua
Lungo i membri lucidi
Della fontana di Trevi
Che non è nemmeno l'ombra
Dei pediluvi
Dell'antica cloaca romana.
Restiamo alti, se possibile,
sulle storie delle nostre vite,
si ricamano romanzi
venduti a basso profilo critico.
Facciamo la torta di mele?
Oppure aspettiamo
Che il nastro rosso
Del cervo abbattuto
Ci lusinghi con bassa stima
E alta ironia?
Attenti al lievito
La lingua spagnola
È comprensibile
Se si piange a lungo il torero,
un piacere che sa di sangue
e "il paradiso può attendere"
come la guance pienotte
di un maialino piantato
sul girarrosto.
Firenze 18.9.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
