Murotorto
La nostra voglia
Si srotola sulla cucina
Della trattoria del buon ristoro.
Non è ancora venduta
La pelle del lupo
E già i fondi di caffè
Indicano che la notte sarà lunga.
Stirati con la zampe di dietro
Come sai fare nei momenti di noia
E lascia che il pendolo
Sfrondi i minuti
Come la scimmia
Le sue banane dorate.
Saltano a stormo i formicai
Nella nera terra agugliata
Di foglie di pino e sterco di capra
E sembra evocare il giro del tornio
Questo vagare sulle pietre laviche.
E' tradizione andare scalzi
Sull'odore di zolfo
E assaggiare fichi d'india
Tra uno sbadiglio e l'altro.
Lasciamo le tartarughe
Nelle riserva nera
E l'onda di cobalto
A minacciare i lembi del piccolo porto.
Restiamo in attesa
Su un crocevia di legno nudo.
Firenze 25.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
