Lungo l'argine
Lascio che la nebbia
Ti avvolga lentamente
come un sudario
cinerino e umido
Ed è per me
questo tuo svanire
Come un sogno all'alba
Profetico quanto basta.
Zittite anche le voci e i suoni
Restano foto sbiadite,
cornici al tuo sguardo
stralunato.
Fissi la superficie
levigata a graffio
di una fontana,
dove l'acqua
anela ad un catino
che è lì da sempre,
e non riempie mai.
Sui tuoi capelli
cadono fiori di stelle
In questa sera d' agosto
incorniciata tra sterpaglie e rovi.
Toglimi quest'angoscia!
con una danza!
Quale che sia, fammi essere l' ultimo
Che osserva il tuo corpo
flettere al vento
come canna di palude.
25.8.09 (Raccolta Il Percorso)
