Linea

07.02.2023

Giro intorno alla mia vertigine

Che sale veloce nelle ossa

Che stridono

Ad ogni pressione

Delle mie mani chiuse.

Brilla lungo la linea degli occhi

Il rame lucido dei fili del destino.

E lo chiamano Karma

Ma il bianco e il nero

Sono liberi di oscillare

Senza una legge precisa,

come il pulsare del tempo,

viceversa, incide di secoli

la relatività di sonno e veglia.

Riorbito intorno all'aria

Che precipita forme nel vuoto.

Flettono le canne

Striate di sangue e sudore

Mentre la lingua bagna il palato.

Lumina il taglio

Come una folgore.

Firenze 1.8.06 (Raccolta Dentro il passato)