L'aspetto curioso del tramonto
Via da questa stanza
Dalla luce senza calore.
Chi si commuove per nulla
E chi fa da vittima predestinata
Tirando in ballo il destino
Come fosse un passepartout,
abbi il coraggio di vivere
dove c'è la malaria
e il telefonino "non ha campo!",
invece di strisciare come lumaca
senza bava rodendosi il fegato
sui pavimenti grezzi.
Si sta ore intere ad aspettare
che le pieghe della camicia
Si stirino da sole
Mentre un buon odore d'appretto
Si diffonde nella stanza
da pranzo, soggiorno, studio, cucina
E il tanfo di fogna
Coperto dall'effluvio
del sapone di Marsilia
E vogliamo parlare
Dell'importanza del risciacquo
E della "stenditura" senza vento,
sottovento o sopravvento.
Povere comari incomprese
Tutto il giorno a dissertare
Di piatti speciali e di maiali
Di notti insonni,
E il carovita dietro l'angolo.
Poi l'argomento langue
E passati i convenevoli
In cortile restava l'eco del pollaio.
Si pensa, è così banale il mondo,
i ragazzi sono sempre esigenti,
cominciano a parlare a 6 anni
e a smettere le calze a 12 anni,
questa si che è vita!
Firenze 24.8.06 (Raccolta Dentro il passato)
