Malapasqua
Spettegoliamo sui nostri nemici
La tigre dell'anno 1950
Scoppia coi mortaretti
Del capodanno cinese.
Scuote il capo il drago
E corre in tondo
In un vortice di follia collettiva.
Si trasporta a spalla
La madonna nera
E i pianti e le bestemmie
Rovistano il ventre emotivo
Dei fedeli obesi.
Trascinato dalla fede
Qualcuno striscia il labaro
Nella polvere, insieme
Ai ginocchi graffiati
E i piedi nudi e neri,
altri invoca in un idioma dimenticato
una quantità di favori
che nemmeno un venditore di fumo
può concedere.
I botti atterriscono i cani
E sgomentano gli uomini,
il balletto però continua
sulle note di una fanfara
stonata ma incalzante.
Si parte tutti per il santuario
Con le facce tristi ma l'animo forte.
Questaltr'anno i bimbi
Saranno adulti, gli adulti
Forse sposeranno,
i giovani rimarranno tali,
il tutto "per grazia ricevuta!"
Firenze 4.9.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
