Il posto delle fate
Ci stiamo piegando
all'umido fosso come liane
di terre sconosciute,
dove ridonda
nella frescura,
il canto sciamano.
Danziamo col sorriso di bimbi
e la malizia di chi sfida
un dio pagano,
la gioia nel dolore
del corpo teso nello sforzo
di sentire l'altro
attraverso gli occhi.
Vibra come un brivido di piacere,
il gong di rame
sotto la carezza decisa
di un'amazzone bionda
e c'è chi prega e chi medita commosso.

Io guardo
lontano,
in qualche parte di me perduto,
so che le fate
in quel ventre molle del bosco
stanno fornicando con gli elfi
in una magica tregenda da streghe.

Ed è così dolce pensare
a quella morbida corona di lauro
appoggiata con regale emozione
sul tuo volto misterico,
qualcosa brucia i miei occhi,
è pianto, nò è il tramonto.........
26.8.09 (Raccolta Il Percorso)
