Il malto nero
S'accende l'ugola,
Nonostante l'alcol del vino
E della birra fatta in casa,
di cibo piccante magrebino,
non è curry ma lo stesso
è dannatamente stimolante.
E lo sa bene la signorina
Che soffre di obesità a pera
E cambia colore
Straparlando di amori senza fine.
E poi scappa davanti all'ipotesi
Di rendere tutto più semplice e istintivo.
Si rimane quindi a guardare,
come dei cretini, la via lattea
e il via vai luccicante
delle rotte obbligate,
gridando le parole
e caramellandole di retorica.
Ma anche questa è vita,
tutta vita e fascine e tocchi di legno
per i camini del prossimo inverno.
Ci si scambia il pensiero notturno
Per saggiare la capacità di dormire
Tra il sibilo delle zanzare
E il cadenzato, monotono
Sfrigolio dei grilli.
Fresco e pastoso lo yogurt ci sveglierà
Insieme ai brividi di una calda tazza di te
Per ricordarci gli impegni energetici
E la meditazione sui mali dell'anima.
Dicono che Alì è scappato, tornerà,
è come il figliol prodigo
a quattro zampe.
Firenze 28.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
