Gergo dei dannati

05.02.2023

Ho contemplato il forbito piglio

Dei miei versi scritti con il sangue

Di una zanzara che molestava

Le poppe della donna cannone.

E sulle raffiche di sabbia

Dentro le narici stupite

Di tanta stupidaggine suina

Ho inventato la pelle del leopardo

Ricucendola per te che scoppi di salute

E di santa benedizione dei papi.

Me ne verrò come una banda di lupi

Lungo il percorso

Delle tue tamerici inaridite

Per mordere il freno dell'impazienza

E dialogare con le vene al mercurio cromo.

Bella e siderea la via lattea

Mi batte sul collo

Quasi a soffocarmi la febbre da fieno

E il segno del LEONE riproduce

In piccolo schermo

Le mie speranze di essere

Quattro volte più grande

Di un film di Scorsese.

La litania delle nonne

Ha perso lo smalto

Della vecchia ruggine

Dei canterani martellati

Da artigiani di vecchio stampo

E dirimere le chiacchiere

Davanti alla tavola di olive fumanti e amare

Ubriacati dai fumi dell'aperitivo analcolico

È stato il divertimento di questa estate

Aldilà di quanto si creda

È stato meglio del tormentone di te.

Firenze 22.6.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)