E stiamo a vedere

06.02.2023

Blando liquore come l'anicetto

Delle damine del 700

così si può definire il fluire di ore

In un giorno di mezza estate

con una storia poco credibile

Di immigrati policarbonati

di sodio e di potassio.

Alla faccia della bionda

che ha il fuoco nelle vene,

e vuole alimentarsi bene

e ogni tanto, corre voce,

che voglia rimanere

sola con i suoi pensieri.

Abbiamo fatto

il dispettuccio quotidiano

Ed ora ci sentiamo dei leoni,

senza segno zodiacale

ma che importa io intanto sono una tigre,

maschio per giunta e pronta a incazzarsi.

Ma sì! Lasciamo che le onde d'urto

Dei nostri bagagli mentali si occupino delle faccende

Di casa nostra. E la morale, questi signori,

la vadano a fare ai galeoni spagnoli

stracolmi di schiavi neri.

Chissà dov'è quel poveretto che si dispera

Dietro la propria impotenza

Che non è quella coeundi, Anzi!

Ma forse è peggio.

Cosa avrà mai distrutto stavolta

Per provare la forza del suo amore

Che sa di braciole riscaldate

e di crauti amari.

La bambola di pezza

è tornata a risplendere di pelle umana

L'ha tolta alle bambine

che le hanno pianto addosso

Nei momenti di disperazione

Che "nessuno ha mai compreso".

Facciamola finita con le barzellette

psicoanalitiche

Il fatto è serio e serve un drastico rimedio

Tutti nelle cave di marmo

E vediamo chi è più depresso!

Firenze 24.8.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)