Dio denaro

14.02.2023

Resto a guardare un campo arato

covoni di grano sparsi e arrotolati

nel loro profumo di paglia tagliata

ascoltando il canto di voci lontane

troppo stridule e agitate.

La serenità della valle è mutata

in sordo rumore, e la nebbia sottile

in fumo di cantieri.

Tremulo un lago tranquillo mi specchia

con tutta la pace che può strappare

a questa terra senza più grano,

senza più contadini.

Brilla il tramonto tra i larici

e si diffonde come ombra

sulla bocca del fiume che si slarga

verso l'azzurro del cielo riflesso.

Nell'anima un senso di commosso

rimpianto, per qualcosa di perso e ritrovato.

Il nuovo idolo è laggiù in quel grumo umido

di case confuse, e decide il destino

di tutti noi: il danaro

17.7.09 (Raccolta Il Percorso)