Celeste
Allarghi le braccia
Cercando nell'aria
Il respiro della vita,
ma si spegne il tuo giorno
su questa collina
disperatamente ostile.
E ripensi al fienile
della tua infanzia
ricettacolo di desideri
e alle corse nei campi
inebriata di tiglio e rosmarino
con quelle stesse gambe
che ora ti tradiscono.
Anche la sera dei fratelli è finita
E resta solo un canto
Incerto e gracchiante
Di un grammofono a tromba.
Trascini i tuoi pensieri
A sentire la vita
E la volontà diventa
Un'ombra inafferrabile
Un guizzo di secondi
Crudelmente dolci e dolorosi.
Alla fine cedi ai ricordi
E passi, lenta, tra le nuvole.
Firenze 25.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
