Cardo mariano
Rovisto la pelle per trovare i pori
E ritrovo il ricordo del te freddo
Alle 8 del mattino
Nella tazzina di vetro
Per un gradevole risveglio
Ma il tremore, che non è freddo,
Suscita conati di vomito.
Piccolo mondo fatto di cartone
e panini imbottiti,
di segni della croce
e odore di matite temperate.
Leggo il poeta del mio tempo
Che mi commuove una sola volta
Ed ho altro per la testa
Che l'ora di religione.
Spendo due lire
Per masticare di nascosto
Le mie nevrosi
Come i primi tiri di fumo nel cesso
O il primo sesso in bottiglia
Mi diverte il ministro del culto
Che fugge isterico
Perché nessuno l'ascolta.
Firenze 8.8.06 (Raccolta Dentro il passato)
