Bip

06.02.2023

Ho lasciato che il libro ingiallisse

Senza ombra di dubbio

Delle sue stesse frasi scontate.

Divorata dai fatti nuovi

La mensola deposita polvere

Di termiti solerti e insonni.

Resta da spiegare il cigolio

Delle statuine di terracotta,

saranno gli spiriti della notte

che bussano alla porta

della tua coscienza colpevole

di scarsa innocenza.

Si può scavare un solco profondo

Nel pensiero che dilata

Le papille gustative

Digiune di dolci manicaretti

E zuccheri biologici

Ma sempre amare di caffè

In pasticche e tre quarti

Di torta della nonna.

Soffice progenie ciondolante

Di sonno e di rancore

S'attonita ai repentini

Cambiamenti di umore

E lascia sempre la luce accesa

Nella sua piccola stanza

Quasi un faro di richiamo

Che nessuna nave orienta.

E l'aiuto diventa un optional

E il peso degli anni

Stritola la liscia preghiera

Che incanta le ore notturne

E nel centro del proprio umore

Si sovverte il potere delle risa

Con una serietà stroboscopica

Corriamo nelle braccia del sogno

Domani la voce potrebbe essere

Meno rauca.

Firenze 27.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)