Bip
Ho lasciato che il libro ingiallisse
Senza ombra di dubbio
Delle sue stesse frasi scontate.
Divorata dai fatti nuovi
La mensola deposita polvere
Di termiti solerti e insonni.
Resta da spiegare il cigolio
Delle statuine di terracotta,
saranno gli spiriti della notte
che bussano alla porta
della tua coscienza colpevole
di scarsa innocenza.
Si può scavare un solco profondo
Nel pensiero che dilata
Le papille gustative
Digiune di dolci manicaretti
E zuccheri biologici
Ma sempre amare di caffè
In pasticche e tre quarti
Di torta della nonna.
Soffice progenie ciondolante
Di sonno e di rancore
S'attonita ai repentini
Cambiamenti di umore
E lascia sempre la luce accesa
Nella sua piccola stanza
Quasi un faro di richiamo
Che nessuna nave orienta.
E l'aiuto diventa un optional
E il peso degli anni
Stritola la liscia preghiera
Che incanta le ore notturne
E nel centro del proprio umore
Si sovverte il potere delle risa
Con una serietà stroboscopica
Corriamo nelle braccia del sogno
Domani la voce potrebbe essere
Meno rauca.
Firenze 27.7.06 (Raccolta Il Ditale di vetro)
