Alieno
Mi stiro come un gatto al sole
Ed ho voglia di danzare per le strade
Senza paura di finire sui giornali
Se qualcuno grida alla follia.
Arrampicarmi sugli specchi o
Su un palo della luce
Mentre incrocio pensieri ortodossi.
E' necessario che salti il fosso dei tabù
Studio la storia da vicino
E restituisco i prestiti,
tagliando il cordone ombelicale dell'alibi.
Posso poi uscire dal retrobottega
Della dietrologia e pensare che
Le cose che penso
Siano realmente accadute.
Ricordo che la notte
frugavo tra le lenzuola
A cercare il folletto dispettoso
Che mi toglieva il sonno
E che negli anni è divenuto
Il centro di attrazione
Della mie scorribande mentali.
Altre sere ho premuto forte la fronte
Contro i vetri a fissare il buio
Per cercarmi nella distesa
Del più compatto nulla,
e facevo fatica a distinguere
lo scorrere della pioggia
dalle mie stesse lagrime.
E i giorni si alternavano ai giorni
Nel monotono trascorrere
Di panorami sempre uguali
E cresceva la voglia
Di spaccare il mondo
Come un cocomero acerbo
Intanto però non m'accorgevo
Che da me si staccava, come una faglia,
un pezzo di me e guardavo in su
aspettando i figli di Atlantide.
Firenze 1.9.06 (Raccolta Dentro il passato)
