Algebra a pranzo
Che bastardo quel compagno di classe,
ha stretto un patto
con la fortuna in amore.
Il fatto è che a me manca
Anche quella al gioco,
e perciò non mi resta
che guardare oltre il campanile
della chiesa della piazza
e gustare il più vuoto nulla.
E lo stomaco protesta
Con il teino delle sei del mattino
E in più fioccano
I rimproveri per la poca volontà
Applicata alle regole matematiche
E per l'ateismo incipiente
Che fa incazzare il pretino
Fresco di nomina.
Lasciatemi almeno il mito
Dello studente anarcoide e contestatario.
Non lascerò nulla di intentato
Per rubarvi un po' di senso comune,
e poi la friggitoria all'angolo
fa degli ottimi panini imbottiti
di illusioni e frattaglie di bue.
Ripassiamo la lezione
E i teoremi del più e del meno,
intanto, qualcuno più furbo,
fa fatti e non parole,
azzannando l'ennesima preda.
Firenze 17.8.06
