10 e ode
Divertiamoci un mondo
Prima che lo stesso sparisca
Ai nostri occhi come un sogno.
Tocchiamo i confini della ragione
E anche della nostra pelle
Anche quella più nascosta
E vendiamola cara
Come nei films anni '70.
non c'entra un cacchio nulla
La rivoluzione culturale,
lasciamola al divino figlio del sole morente.
Noi invece cerchiamo emozioni forti
Come i bronzi delle campane
Quando vengono sciolte a cozzare
I loro batacchi con ardore sospetto,
e la suggestione di desideri inconfessabili
se non all'amico intimo
che di intimo ha solo la maglia della salute.
Ora ti racconto come sto fottendo il mondo
E le sue fisime ma forse è troppo presto
Voglio restare in incognito
E pensare che bastano due battute da teatro
Di periferia per sentire un fervore
Che nemmeno un missionario
In fregola di misticismo sfrenato.
Non vale un fico secco
Questa abbuffata di collinette in fiore
E odori di crisantemi nani,
se poi non mettiamo gli occhi
sulle natiche della prof di inglese.
Mi fate un favore?
Mi prendo impreparato
Ma lasciatemi al banco degli imputati
A sognare, come un beduino sogna
La groppa di un dromedario,
che anche stavolta però
non passa nella cruna di un ago.
Firenze 23.8.06 (Raccolta Dentro il passato)
